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Il 2 giugno 2006, a Treviso, nasce il Centro Carlo Scarpa. Qui, per decisione congiunta
della DARC (Direzione generale per l'architettura e l'arte contemporanea del Ministero
per i Beni e le Attività Culturali) e della Regione del Veneto, apre al pubblico l'archivio
dei circa 30 mila disegni di Scarpa che la DARC ha acquisito nel 2001 dal figlio Tobia per le collezioni di architettura del MAXXI di Roma.
Per ragioni di conservazione, data l'estrema fragilità dei fogli originali, i disegni sono accessibili in formato digitale e solo in particolari occasioni nella versione originale.
Per consentire comunque a tutti di vedere direttamente gli straordinari fogli scarpiani,
una sala dell'Archivio è stata attrezzata per ospitare esposizioni temporanee della collezione.
Il Centro Carlo Scarpa è un'istituzione fortemente innovativa. Basato sulla partecipazione paritetica dello Stato e della Regione del Veneto, ha l'obiettivo di costituire una realtà culturale articolata come luogo di studi di eccellenza e sito per la conservazione dei documenti.
Una rete di archivi on line
Il Centro Carlo Scarpa è il baricentro di una rete di archivi collegati on line, costituita dai più importanti luoghi deputati alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio scarpiano: la nuova sede del MAXXI di Roma, dove una galleria espositiva sarà intitolata all'architetto veneto; il Museo di Castelvecchio di Verona, con un fondamentale nucleo di 657 fogli scarpiani che documentano il celebre riallestimento del museo scaligero, accanto ai quali la Regione del Veneto ha depositato gli oltre mille disegni di Carlo Scarpa acquistati dal 2002 dai suoi artigiani, amici e allievi; il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza, con la Fototeca Carlo Scarpa, la più completa raccolta esistente di fotografie delle opere scarpiane dal dopoguerra a oggi.
I disegni di Carlo Scarpa
Con una selezione di disegni completa e esaustiva, il Fondo può essere considerato una sorta di percorso autobiografico nell'opera di uno dei più grandi architetti del '900.
Un “diario di viaggio” che ripercorre le fasi evolutive della ricerca sulla forma alla base della poetica scarpiana. Sul suo tavolo da lavoro, Scarpa realizzava i primi schizzi su fogli talvolta occasionali, approfondiva il progetto su cartoncini e ne studiava le varianti su carta velina, usando una vasta gamma di colori. Grazie all'attenzione con cui Scarpa conservava i suoi disegni fin dagli anni dell'Accademia, l'archivio è uno strumento fondamentale per studiare, tutelare e valorizzare lo straordinario patrimonio costituito dalle sue opere su territorio nazionale e internazionale.
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